Il 13 aprile del 1808 nasceva Antonio Meucci: toscano di nascita, ma newyorkese di adozione, rivoluzionò il modo di comunicare delle persone di tutto il mondo con l’invenzione del telefono. A distanza di un secolo e mezzo questo indispensabile strumento di comunicazione è diventato parte integrante del nostro stile di vita in tutte le sue declinazioni: a partire dal fisso passando per il cellulare per arrivare al VOIP.

Ancora una volta la blogosfera italiana ha dato dimostrazione di grande partecipazione: date un’occhiata a technorati (purtroppo blogbabel è ancora nel limbo) e vedrete quanti bloggers hanno raccolto l’invito partito dal ruscibar un mese fa per promuovere l’originale idea di Gian Marco. Tra i tanti post celebrativi del bicentenario di Meucci voglio segnalare in particolare quello di Alberto che per l’occasione ha preparato una fotografia veramente suggestiva (l’ho presa in prestito anch’io).

Siccome su questo blog si scrive spesso e volentieri di enduro colgo l’occasione per una riflessione: qual è il rapporto dell’endurista con il telefono?

Beh, si tratta di un rapporto che nasce in tempi recenti con la telefonia cellulare. Per chi pratica il motociclismo in fuoristrada, spesso lontano dai centri abitati, il telefono cellulare è una tranquillità impagabile (a patto che ci sia campo): contattare gli amici dopo aver sbagliato strada o dover far fronte ad un inconveniente meccanico non è più un problema, o perlomeno, è un problema risolvibile. Inoltre i cellulari più moderni ci permettono di avere sempre con noi una fotocamera con cui possiamo immortalare i momenti più belli delle nostre uscite.

Bisogna però fare attenzione perché i telefoni cellulari non brillano certo per robustezza. E’ necessario adottare alcune precauzioni per salvaguardarli dai due principali pericoli: l’acqua e gli urti. Per proteggere il telefono dall’acqua e dall’umidità è sufficiente inserirlo all’interno di una bustina in plastica con chiusura a zip. Il cellulare così protetto può quindi essere riposto all’interno di una custodia di plastica per un minimo di protezione dagli urti, nel mio caso utilizzo una custodia per occhiali che infilo nella tasca interna della giacca. Fino ad oggi questi accorgimenti si sono rivelati efficaci, ma in futuro prenderò in considerazione l’acquisto di un telefono con chassis antiurto e impermeabile come, ad esempio, il Nokia 5500.